Update cookies preferences Terra Incognita - Caucaso

Terra Incognita

Documentary 100'
Italy - France 2024

Il documentario ha come oggetto la transizione energetica post-atomica, come metafora del tentativo dell’uomo di superare i propri limiti, raggiungendo la potenza solare attraverso la fusione nucleare. Caucaso ha prodotto una trilogia di documentari scritti da Enrico Masi e Stefano Migliore e diretti da Enrico Masi tra il 2010 e il 2019.

In the dim light of the horizon, some enormous artificial rays light up a section of the ship that slowly moves to leave Venice’s industrial harbor.Magnets stick out from the main deck. In front of the ship, the open sea and at least ten days of navigation. Towards Marseille.

Questa trilogia ha sviluppato il tema dell’impatto dei Mega Eventi nel contesto metropolitano, analizzando il contesto di Londra, Berlino e Rio de Janeiro. La teoria dei Mega Eventi viene superata nella nuova progettualità trovando uno stimolo ulteriore: l’urgenza della questione ambientale legata alla produzione di energia, alla sostenibilità e alla transizione verso un nuovo modello di società dei consumi.

Reached the gates of the house of the winds – the Greek name of the Southern France capital – the gigantic block will be carried up to Iter. In this Provence land, next to trails and Mediterranean Garrigue, arises an enormous construction site for the erection of an energetic altar.

Il documentario Terra Incognita ha avuto inizio dallo studio della figura di Alexander von Humboldt e della sua teoria del cosmo. Nei confronti del grande geografo tedesco vi è stata negli ultimi decenni in Italia una nuova stagione di interesse e approfondimento, grazie al lavoro del Prof. Franco Farinelli, già professore ordinario di geografia e direttore del Dipartimento di Scienze delle Comunicazioni dell’Università di Bologna, che gli autori delfilm hanno avuto l’occasione e il privilegio di frequentare, conoscendolo più da vicino già a partire dal film The Golden Temple (2012). Alexander von Humboldt compì il viaggio in Italia nel 1807, scendendo a piedi dalla Germania attraverso il Brennero, tappa fondamentale nel percorso di formazione per tutti gli uomini di cultura provenienti dai paesi dell’Europa centrale e settentrionale.

ITER is the attempt to combine the forces of the world powers through an unprecedented effort. Inside there is an altar with the most daunting task for the technology of the third millennium: to reach the sun’s power through the nuclear fusion process. With the same aim of handling the energy, in parallel, a second plot is developed.

A Bologna lo scienziato incontrò il Conte Zambeccari, figura eccentrica del panorama illuminista italiano, che si era distinto per una prima ascesa in pallone aerostatico, terminata con un naufragio nell’Adriatico. Bologna a quel tempo rappresentava, insieme a Padova e Pavia, il luogo della più alta ricerca scientifica nel territorio dell’Italia preunitaria. La tradizione di Bologna come città capoluogo della scienza naturalista risale sicuramente al rinascimento e alla presenza di una figura fondamentale come quella di Ulisse Aldrovandi, padre degli studi sul nuovo mondo nel corso del XVI secolo.

Across the Alps, a German family consisting of two parents and five children has lived for thirty years without electricity. Their existence expands on three places, not all reachable by car, between 800 and 1400mt of altitude, in a secluded valley not far from a hydroelectric basin. Gerd wakes up in the middle of the night hearing the hiss of the dyke put into operation. Their life is conducted in close contact with nature seeking autonomy and detachment from industry practices. One night, around Easter, the main house in the 1600 stone alpine pastures bursts into flames. The incident luckily causes no casualties, but it is a signal. Something is not working anymore, even in this protected system. As the magnets are completed, moving everywhere by sea to be assembled inside ITER’s cathedral, the family also decides to undertake a journey by ship towards the new world, inspired by Kafka’s novel Amerika. They want to put into practice Oklahoma natural theatre, an artistic circus in which therelationship between nature and culture finds its balance.

La teoria del cosmo di Humboldt, sviluppata in seguito al viaggio nell’America equinoziale (cit. Farinelli) avvenuto tra 1799 e 1804, è uno dei frutti maturi della stagione illuministica e porta con sé i prodromi di una coscienza ecologica che oggi troviamo tra i punti prioritari dell’agenda globale. Il Kosmos è un’opera monumentale alla quale Humboldt lavorò per decenni e che caratterizzerà la cultura successiva, in maniera non sempre riconosciuta. Le opere di Charles Darwin e Karl Marx portano con sé il tracciato del geografo tedesco. Questa ricerca dell’assoluto attraverso la conoscenza scientifica, derivata certamente anche dal pensiero tedesco e francese dell’epoca (Rousseau, Kant, Hegel, Schopenhauer, Voltaire, Goethe), che oggi consideriamo alla base della civiltà moderna, diventa nel film documentario punto di partenza per l’impianto narrativo che si appoggia su tre fasi, sintetizzate da Franco Farinelli in suggestione, esame, totalità. Questa tripartizione è stata alla base della prima fase di scrittura del film.

The parallel narration of an outsider family, extraneous from society, and the growth of the greatest present technological experiment evolves into a struggle for life. Society is struggling with energetic decadence and the re-thinking of a consumption model. For this reason, the voice that leads the narration is that of Alexander von Humboldt, who, from Kosmos’ pages, tells us about terrestrial heat and of the first impressions on the electromagnetic phenomenon, referring to, even before the 1800’s industrial season, to the necessity of a balance between the human and natural forces. At the end of Anthropocene is when Terra Incognita is set, where fiction and documentary reflect on the observation of two forces, two powers that emanate their own auroral reflection, both to found a new society.

Nella regione Emilia – Romagna sono presenti due siti di importanza nazionale. La centrale elettronucleare di Caorso sul fiume Po, nella regione della bassa piacentina, e la centrale sperimentale del Brasimone, sull’omonimo bacino nell’Appennino tosco emiliano in provincia di Bologna. Entrambi i siti hanno subito una trasformazione in seguito al referendum che ha portato l’Italia all’uscita dal nucleare nel 1987, dopo la catastrofe radioattiva avvenuta nella centrale bielorussa di Chernobyl. Il sito di Caorso ha una caratteristica unica nel panorama italiano, essendo l’unico sito che ha visto una transizione verso un centro di controllo sulla sicurezza ambientale e sulla formazione, gestito da Arpae regionale che effettua misurazioni radiometriche in due cascine a pochi chilometri di distanza dal reattore, denominato dagli operai come Arturo. La centrale, in funzione tra 1981 e 1986, è stata la più potente centrale in Italia, di cosiddetta seconda generazione rispetto alle centrali del Garigliano (Caserta), di Latina e di Trino Vercellese. Il centro ricerche situato sul bacino del Brasimone nell’Appennino tosco-emiliano è altrettanto significativo. Avendo ospitato, a partire dagli anni’60 la ricerca sulla fusione portata avanti dal CNEN (successivamente ENEA), questo luogo immerso nella natura caratterizza il paesaggio, anche dal punto di vista dell’Antropocene, inserendosi in uno spazio artificiale già votato alla produzione di energia con la centrale idroelettrica costruita all’inizio del XX secolo.

The creation of Terra Incognita involves a long approach to three visual universes: the family, the European nuclear map and the archive. The three universes have numerous points of contact and are approached in relation to their human, geographical and philological characteristics. Through a constant slow action, it is possible to contain these three dimensions in a unitary structure in which each action of the characters is related to a theme raised by the archive and each observation of the nuclear territories interlaces with the characters’ past or with a sensitive transformation.

Sotto alla volta di un’impressione aurorale, la ricerca per una energia del futuro coinvolge l’umanità e il pianeta. Una famiglia cerca la sostenibilità nell’isolamento, mentre la transizione post-atomica dei consumi continua la mutazione dela geografia umana europea. Terra Incognita è suddiviso in tre atti: suggestione, esame, totalità, i tre momenti della conoscenza proposti dallo scienziato Alexander von Humboldt, che con il suo Kosmos, propose nella prima metà dell’ottocento una visione ecologista progenitrice dell grande dibattito contemporaneo sull’Antropocene.

The use of the Arriflex 16mm film camera, very often on the shoulder, unites the archive and the contemporary, as well as allowing the landscapes to “breathe”. Sound is a further glue for these three harmoniously overlapping dimensions, where diegetic recording and sound composition merge to become a decisive line in the narrative. The composers work in close contact with the director to create a supporting score already during the development, shooting and editing of the film, so as not to obtain a result of descriptive commentary, but to increase the interpenetration between image and sound, also in relation to the characteristics of the characters who are musicians themselves.

Il film Terra Incognita viene sviluppato partendo da uno studio fotografico che utilizza pellicole medio formato 6×7 e piccolo formato per la comprensione delle luci, per l’avvicinamento ai personaggi, per la conoscenza dei luoghi e lo studio delle inquadrature e delle possibilità di movimento successivo delle cineprese. Il materiale fotografico prodotto è gestito da una squadra di curatori e verrà convogliato in una pubblicazione finale e in un progetto speciale d’archivio trans mediale composto di suoni, fotografie, testi, immagini digitali, interventi degli autori e di altre figure sui temi del film.

So, the practical realization of Terra Incognita involves the interweaving of a triple directorial work of interpersonal relations, territorial observation and historical analysis of the archives, which interpenetrate in the writing and construction of the montage and it takes place in parallel with the growth and contribution of the materials, season by season.

Il film verrà girato interamente con cineprese ARRIFLEX, sia in pellicola che in formato digitale, con lenti ad alta definizione, principalmente della serie Kinoptic degli anni ’60 e ’70. Il film prevede l’ausilio di carrelli, dolly crane e riprese speciali (aereo, elicottero, imbarcazioni) in modalità da definire e talvolta in territori complessi (montagne, fiumi, coste, laghi e bacini artificiali).Il gruppo di avvicinamento sia al nucleo famigliare che agli impianti è formato da un numero ridotto di operatori, per aumentare l’agilità della perimetrazione e vede il regista direttamente coinvolto come primo operatore, al fianco di un assistente e di un direttore della fotografia. Il ruolo dell’archivio è essenziale sia da un punto di vista storico sia come sperimentazione nell’ibridazione dei formati, cifra che gli autori stanno portando per la costruzione di un linguaggio espressivo personale. Gli autori lavorano a stretto contatto con una squadra di ricercatori d’archivio (tra cui Gianmarco Torri, Karianne Fiorini e Alessia Petitto, già attiva con M. Bellocchio, G. Rosi, Alexander Sokurov), pensando all’inserimento di materiali su nastro magnetico, per quanto riguarda l’archivio recente (dagli anni ’80 ad oggi).

Once the first seasonal cycle has been completed between autumn and autumn, the second cycle will begin with more sophisticated camera movements, inserting mechanical arms and tracks, and filming will begin in the chosen territories with boats and special vehicles. The creation of Terra Incognita is the result of a team effort in which various figures support the director, from a linguistic, scientific, musical, cultural and photographic point of view.

Terra Incognita nasce come co-produzione con Les Alchimistes, società francese in cui è confluita Ligne 7 con cui Caucaso ha co-prodotto Shelter – Farewell to Eden (2019) presentato nei principali festival internazionali.Sono già attive sul territorio francese collaborazioni e supervisioni per la stesura del trattamento, oltre a consulenze specifiche sui principali siti nucleari grazie ad accordi mirati con enti universitari. Data la natura, l’urgenza e la rilevanza internazionale della questione ambientale toccata dal progetto le produzioni prevedono importanti investimenti per lo sviluppo.In corso un dialogo per una co-produzione tripartita con la Germania, essendo il film ambientato anche in questo paese, che ha una particolare attenzione alla tematica energetica e post-atomica. Si prevede il sostegno di Région Sud in aprile 2021 e la partecipazione al co-sviluppo MIBACT – CNC Italia Francia entro settembre 2021. Il progetto ha ottenuto il sostegno allo sviluppo della Regione Piemonte – Torino Piemonte Film Commission (agosto 2020), essendo il territorio piemontese rilevante per la presenza di numerosi siti nucleari.

A great deal of energy is dedicated to the management of an extended team, which allows for greater depth and the ability to move through different and stratified territories and areas, as a documentary on the search for the energy of the future requires.

Il film si presenta inoltre come progetto trans mediale, prevedendo la produzione di un audio-documentario in collaborazione con Rai Radio 3, metodologia già consolidata con progetti precedenti. Avviata inoltre la collaborazione con PRO-Memoria, prestigioso portale di gestione d’archivio che curerà la mole dei materiali prodotti (visuali e sonori) con l’obiettivo di una pubblicazione finale, digitale e cartacea, capace di illustrare il processo creativo e di ricerca dell’intera operazione. Obiettivo finale del processo di sviluppo consiste nel coinvolgimento di Rai Cinema nell’assetto produttivo, continuando un dialogo creativo avviato con Shelter, oltre a consolidare l’apporto di Istituto Luce, con cui Caucaso ha lavorato nei due precedenti progetti (Shelter, Lucus a Lucendo) per la fornitura di materiali d’archivio, la post-produzione avanzata e la distribuzione in sala in Italia. Sono attivi contatti con vari distributori e sales agent internazionali con i quali Caucaso ha già collaborato nei progetti precedenti.

CREDITS

production: Caucaso, Les Alchimistes
in co-production with: Rai Cinema
directed by: ENRICO MASI
produced by: STEFANO MIGLIORE, LOIS ROCQUE
soggetto: ENRICO MASI, STEFANO MIGLIORE
cinematographer: STEFANO CROCI
2nd unit cinematographer: TOMAS RIGONI
editing: Enrico Masi, Carlotta Guaraldo, Chiara Andrich
scientific supervision: Prof. FRANCO FARINELLI, Prof.ssa BARBARA CURLI
Prof. PIERRE FOURNIER, Prof. PIERGIORGIO DEGLI ESPOSTI
assistant director: ALESSANDRA LANCELLOTTI, DAVIDE RABACCHIN
still photographer: ENRICO CARNUCCIO
research: ALESSIA PETITTO, CARLOTTA GUARALDO
KARIANNE FIORINI, GIANMARCO TORRI
sound research: ENRICO CONIGLIO, JACOPO BONORA
original music: ZENDE MUSIC, HECTOR CAVALLARO
NICOLA NEGRINI, FABRIZIO PUGLISI
with the support of: PIEMONTE DOC FILM FUND, EMILIA ROMAGNA FILM COMMISSION, Region Sud, MIC – Italian Ministry of Culture, CNC
in collaboration with: Alma Mater Studiorum, Politecnico di Torino, Legambiente, RAI Radio 3, Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa, Associazione Alexander von Humboldt Italia, Centro Amilcar Cabral

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