Update cookies preferences Uno si distrae al bivio - Caucaso

Uno si distrae al bivio

Documentary 80'
2025

Lost on a lonely crossroad

In Lucania, una terra in cui non è ancora arrivato né il bene né il male, il contadino cantore Guastamacchia attraversa il desolato paesaggio del grano con la sua asina, evocando le storie di sopravvivenza di una comunità. Il territorio è quasi completamente abbandonato: durante la riforma agraria del 1950 lo Stato espropriò i grandi proprietari terrieri per cedere le terre ai braccianti agricoli, promettendo la nascita di una nuova civiltà contadina moderna. Purtroppo, questo sogno fallì, spazzato via dal mito industriale e lasciando una costellazione di rovine. Tra i resti della civiltà rurale del Novecento, Guastamacchia innesterà un racconto polifonico con anziani contadini e una nuova, vitale generazione, e insieme trasporteranno pratiche ancestrali e spettacolari verso un futuro ancora indefinito.

In Lucania, a land where neither good nor evil has yet arrived, the peasant singer Guastamacchia crosses
the desolate wheat landscape with his donkey, evoking the stories of survival of a community. The area is
almost completely abandoned: during the agrarian reform of 1950, the state expropriated landowners to
give the land to agricultural workers, promising the birth of a new modern rural civilisation. Unfortunately,
this dream failed, swept away by the industrial myth and only left behind a constellation of ruins. Among
the remains of 20th-century rural civilisation, Guastamacchia will engage in a polyphonic narrative with
elderly farmers and a new, vibrant generation, and together they will carry ancestral and spectacular
practices into a still undefined future.

Il film rappresenta la tappa matura di un percorso di ricerca sul paesaggio e sulla memoria del Sud Italia, che affonda le radici nello studio dell’entroterra lucano e nella riflessione sulla marginalità culturale e sociale di quel territorio. Il racconto non si ferma però in Lucania, ma si apre verso l’altrove industriale del Piemonte, e in particolare verso Torino, luogo simbolico di approdo per migliaia di migranti interni. Si vuole così restituire centralità a quei luoghi distanti ma anche connessi, raccontando la tensione tra memoria e sopravvivenza, tra radici e desiderio di altrove, tra la percezione del lavoro come privilegio concesso e come diritto garantito.

The film represents the mature stage of a journey of research into the landscape and memory of Southern Italy, which has its roots in the study of the Lucanian hinterland and in reflection on the cultural and social marginality of that territory. However, the story does not stop in Lucania, but opens up to the industrial elsewhere of Piedmont, and in particular to Turin, a symbolic landing place for thousands of internal migrants. The aim is to restore centrality to those distant but also connected places, recounting the tension between memory and survival, between roots and the desire for elsewhere, between the perception of work as a privilege granted and as a guaranteed right.

Il film è dedicato a Rocco Scotellaro – poeta, politico, militante, scomparso a trent’anni nel 1953 – portavoce di una civiltà contadina millenaria la quale, nel giro di pochi decenni, è stata dissolta dalla modernizzazione. La figura di Scotellaro non è trattata come icona, ma come presenza viva e interrogante, la cui parola si manifesta nel film attraverso il canto e un’oralità che va rarefacendosi dalla dimensione musicale.

The film is dedicated to Rocco Scotellaro – poet, politician, activist, who died at the age of thirty in 1953 – spokesperson for a thousand-year-old rural civilisation which, in the space of a few decades, was dissolved by modernisation. Scotellaro is not treated as an icon, but as a living, questioning presence, whose words are expressed in the film through song and an oral tradition that is becoming increasingly rare in the musical sphere.

Credits:
una produzione Caucaso in collaborazione con Fedelissimi. Con il supporto di CSC Archivio Nazionale Cinema Impresa, Cineteca Lucana, Biblioteca Nazionale di Potenza, Deputazione di Storia Patria per la Lucania – Istituto per gli Studi Storici dall’Antichità all’Età Contemporanea, Comune di Tricarico, Comune di Oppido Lucano, Comune di Irsina, Comune di Genzano di Lucania, ProLoco Tricarico, FAI – Delegazione di Tricarico e della Lucania Interna, Politecnico di Torino, Associazione Lucana Giuseppe Novello, Fondazione Amendola – Associazione Carlo Levi

Soggetto, regia, sceneggiatura: Alessandra Lancellotti 
Produttore: Stefano Migliore
Produttore esecutivo: Giuseppe Fedele
Supervisione artistica e sonora: Enrico Masi
Interpreti: Antonio Guastamacchia, Eva Immediato, Giuliano De Felice, Mauro De Felice, Giuseppe De Felice, Daniele Onorati, Angelica Brienza, Vincenzo Brienza, Giuseppe Antonio Colangelo, Gerardo Santorsa
Direzione della fotografia: Tomas Rigoni 
Montaggio: Esmeralda Calabria
Assistente al montaggio: Carlotta Guaraldo 
Composizione musicale: Héctor Cavallaro, Antonio Guastamacchia
Interpreti musicali: Antonio Guastamacchia, Antonietta Polichiso
Suono in presa diretta: Mario Pepe, Michele Leucci 
Ricerca d’archivio: Melita Mandalà
Assistente alla regia: Tecla Chiomio
Assistente operatore: Paolo Fedele
Assistenti di produzione: Francesca Del Mondo, Lidia Pantone, Rocchina Mecca, Marianna Iviglia
Script editor: Marianna Gaetani
Costumi: Antonio Tomacci
Location manager: Carmine Cassino
Produzione musicale: Alessandro Lestino
Studio di montaggio del suono: MusicLab
Montaggio del suono: Giovanni Corona
Color correction: Alessandro Spuntarelli
Studio di mix: ImagoVFX
Ufficio stampa: Marta Franceschetti 
Fotografia di scena: Maurizio Villata, Filomena Fedele
Comitato scientifico: Oscar Iarussi, Sergio Pace (Politecnico di Torino), Donato Verrastro (Università degli Studi della Basilicata), Carmine Cassino (Università degli Studi della Basilicata), Marco Gatto (Università della Calabria)
Scenografia: Vito Marone

Questo è il Teaser

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