Un omaggio a Franco Brocani, regista sperimentale italiano.
La sua testimonianza fa da sfondo al discorso sulla condizione italiana di oggi, sul senso dei festeggiamenti del centocinquantesimo e sul cinema contemporaneo.
A tribute to Franco Brocani, Italian experimental director.
His testimony acts as a background for the discourse on the Italian situation of today, on the meaning of the celebrations of the 150th anniversary and on contemporary cinema.
Cosa significa vivere in Italia oggi, non solo da artisti ma da cittadini attivi.Il senso dell’Italia arretrata che rincorre le altre potenze internazionali.
What does it mean to live in Italy today, not just as artists but as active citizens. The meaning of a backward Italy that chases the other international powers.
Il cinema quindi come quantità e qualità di immaginario, opinione e orizzonte. Intervengono su questi temi otto personaggi, colonnelli figurati sul ponte di comando del palcoscenico culturale e di costume: attori, scrittori, politici, autori.
Cinema as quantity and quality of imagination, opinion and horizon.
Eight characters address these themes, figurative colonels on the command deck of culture and costume stage: actors, writers, politicians, authors.
CREDITS
Con: Enrico Ghezzi, Marco Pannella, Antonio Rezza, Valerio Mastandrea, Peter Berling, Carmen Giardina, Franco Brocani, Giuliano Montaldo, Ascanio Celestini
Regia: Alberto Gemmi, Enrico Masi, Stefano Migliore
Camera: Giuliana Fantoni, Alberto Gemmi, Enrico Masi
Audio in presa diretta: Stefano Migliore
Montaggio: Alberto Gemmi
Produzione: Stefano Croci
Musiche: Zende Music
Produttore Esecutivo: Alessandro Marini
Titoli di testa: Odone Maini
Sviluppo: Deluxe Soho Images Technicolor
Telecinema: Home Movies Reggio Emilia
Missaggio Audio: Patrizio Borghi
MAIN SCREENINGS AND SELECTIONS
.Riff, Rome Independent Film Festival – Italy 2012.Cineteca Nazionale Rome – Italy 2013
.Lucca Film Festival – Italy 2013
NOTE DI REGIAI Colonnelli di Roma é un documentario sulla decadenza dell’Italia contemporanea. Il film viene girato il 17 Marzo 2011, giorno delle celebrazioni del Centocinquantesimo anniversario d’Unità d’Italia. Una data orami sclerotizzata dalla frustante strumentalizzazione degli apparati informativi. Abuso contagioso di politica e cervello, tentativo di glorificazione del potere. Nel nostro film l’Unità d’Italia resta dunque un pretesto, un pretesto attualissimo alla luce dei recenti cambiamenti verso il nuovo regno della tecnocrazia. Un pretesto che cerca la chimica dei suoi interlocutori, prendendoci per mano verso l’ultima moralità. A parlare otto personaggi, esponenti di una residuale controcultura italiana. Capitani coraggiosi, a tratti mitologici: oratori del contemporaneo. Gli incontri vengono pianificati casualmente, appuntamenti rubati da una qualche chiamata avvenuta solo all’ultimo istante. Contatti telefonici che stavano in rubrica, archiviati durante un festival o ad una retrospettiva a loro stessi dedicata, numeri che aspettavano di essere chiamati. Il cinema come incontro, catalizzatore dunque, tra noi ed il resto. Con loro cerchiamo di riportare i toni su una questione di sentimento e anima, un dialogo infinito di coscienza individuale, violenta e polemica. E’ in questa controversialità avventurosa che I Colonnelli di Roma trova forma ed equilibrio. Una verbalità a tratti minacciosa, pronta a destabilizare patria e senso d’italianità, ma in grado di generare costantemente lucide traiettorie di azione verso lussuosi spazi tematici; il Giappone, la New Hollywood, i fuochi d’artificio. Le strade di Roma sono il palcoscenico della nostra operazione filmica e di questa contemporaneità, governata da quell’estetica dilagante di simboli e prospettive distorte da falsi miti. Una pluralità di elementi storicizzati ed archiviati dalle epoche, dai manuali scolastici; una classificazione museale che cerchiamo di scansionare attraverso ibridazione di pratiche. Si tratta infatti di un film altamente contaminato, un film di voci e tecniche, che unisce l’agilità dell’alta definizione a frammenti di pellicola e materiale d’archivio.
Director’s notes.
I Colonnelli di Roma is a documentary on the decay of contemporary Italy.
The film is shot on the 17th of march 2011, day of the celebration of the 150th anniversary of Italian unification. A date made ineffective by the frustrating exploitation of the informative system. Contagious abuse of politics and mind, an attempt to glorify power.
In our film the Italian unification is a pretext, a very current pretext bearing in mind the recent changes towards the new reign of technocracy. A pretext that searches for the chemistry of its interlocutors, taking us by the hand and guiding us towards the last morality.
Eight characters talk, representatives of a residual Italian counterculture. Brave captains, partly mythological: contemporary speakers. The meetings are casually arranged, encounters stolen from some last minute call. Telephone contacts that were in a phonebook, filed during a festival or an exhibition focused on them, numbers that were waiting to be called. Cinema as encounter, catalyst between us and the rest. With them we try resetting the tones to an issue of feeling and soul, an infinite dialogue of individual, violent and polemical consciousness. It is in this adventurous controversy that I Colonnelli di Roma finds form and balance. A verbalism sometimes menacing, ready to destabilize the motherland and Italianness, but constantly able to create polished trajectories of action towards luxurious thematic spaces; Japan, the New Hollywood, fireworks.
Rome’s streets are the stage of our film operation and of this modernity, governed by that pervasive aesthetic of symbols and perspectives distorted by false myths. A variety of elements historicized and archived by eras, by school manuals; a museum classification that we try to scan through practices hybridization. In fact it is a highly contaminated film, a film of voices and techniques, uniting the agility of high definition with fragments of tape and archive material.
TRAILER